Un colpo di spugno che farebbe bene alla sinistra e che cancellerebbe la prima esperienza al governo del Movimento 5 Stelle. E le tracce delle politiche salviniane. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla 15esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, ha annunciato che Quota 100 verrà archiviata, il rinnovo “non è all’ordine del giorno” e che i decreti sicurezza saranno riscritti “al primo Cdm utile con un “progetto ampio” per garantire “un meccanismo di protezione per i cittadini e per i migranti”.

“Non dobbiamo disunirci”, dice il Premier rivolgendosi anche all’opposizione, poiché questa è “la fase cruciale della ricostruzione. Possiamo vincere la sfida della ripartenza”. E quindi spendere i 209 miliardi del Recovery Fun. “Aggregheremo i singoli progetti che forniranno una visione di Paese, in linea con le indicazioni Ue. Avremo una struttura normativa dedicata al Recovery Plan”, ha aggiunto.

DECRETI SICUREZZA – “Nessuno può pensare che la gestione dei flussi migratori, un fenomeno così complesso e da gestire con approccio multilivello, possa essere risolto da un mese all’altro. È un percorso che stiamo facendo e che già ha segnato una prima tappa nell’estate 2018 quando maturò la consapevolezza che Dublino dovesse essere superato. La proposta della Commissione europea è un passaggio non trascurabile ma sicuramente non è l’approdo di una politica europea efficace di gestione dei flussi migratori” che deve basarsi sul “principio di solidarietà”, ha spiegato Conte. “Per chi si sottrae agli adempimenti dovrà esserci un meccanismo penalizzante”.

Sulle modifiche dei decreti sicurezza di Salvini “prima dell’estate è già stato fatto un lavoro intenso. Vogliamo allargare il meccanismo di sicurezza e protezione per i cittadini e per i migranti stessi, che arrivano spesso in condizioni di fortuna.  un progetto molto più ampio che cercheremo di integrare nelle modifiche che al primo Consiglio dei ministri utile cercheremo di portare. Ci stiamo lavorando adesso sul piano tecnico” ha continuato il premier.

QUOTA 100 – “Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo di quota 100” ha sottolineato Conte. “Tra le riforme che ci aspettano possiamo anche lavorare su quella delle pensioni. Dobbiamo metterci attorno a un tavolo: ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant’anni, mentre in tanti lavori usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare” ha aggiunto il premier.

LA CRESCITA – “Standard & poor ha fatto le stime di calo del Pil più ottimistiche di quelle che abbiamo noi attualmente: danno 8,9%. L’Istat ci dà un indice di fiducia che sta salendo. Abbiamo dati molto positivi ma l’Italia non potrà mai avere un rimbalzo molto significativo se gli altri Paesi europei si troveranno nei guai. Non si cresce da soli” ha evidenziato Conte al Festival.

Un cambio di passo decisivo, questo annunciato da Conte, che invertirebbe definitivamente la rotta rispetto al Conte 1 e che andrebbe decisamente più a sinistra mentre il M5s resta impantanato tra rivalità e divisioni. L’accelerazione piace al Partito Democratico e al leader di Italia Viva Matteo Renzi: “L’abolizione di Quota 100 è una svolta importante e rimedia ai danni del governo populista”. Immediata anche la reazione del leader del Carroccio Matteo Salvini: “Vogliono tornare alla Legge Fornero. La Lega non lo permetterà”.

Redazione

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