Video chirurgia a distanza, il Pascale leader mondiale in urologia oncologica

Entrare in una sala operatoria a migliaia di chilometri di distanza, osservando l’intervento chirurgico come se si possedesse una lente di ingrandimento, non è un’utopia. E’ una possibilità eccezionale in un momento di emergenza globale come quella che stiamo vivendo da oltre un anno e che ha portato l’istituto dei tumori di Napoli Pascale ad “aprire” le telecamere dell’Istituto sul resto del mondo.

Dopo Singapore, la Russia, la Cina, l’altro giorno è toccato ai chirurghi urologi delle Filippine connettersi con il polo oncologico napoletano per assistere a un corso avanzato sulle disfunzioni erettili dopo un intervento radicale alla prostata. Argomento per molti versi ancora coperto da tabù nei paesi asiatici e che, invece, ha riscontrato grande interesse tra i professionisti dell’sud est del mondo. A chiedere questo corso all’Istituto dei tumori di Napoli è stato proprio il presidente della Società Nazionale di Urologia delle Filippine che non si è risparmiato in encomi nei confronti dell’equipe di Sisto Perdonà, il direttore del Dipartimento di Urologia del Pascale. “I partecipanti – ha detto Ernesto L. Gerial – hanno trovato i relatori molto coinvolgenti, competenti e brillanti oltre ad avere imparato nuove tecniche in chirurgia”. La lezione con dimostrazione dei video è stata svolta dai chirurghi Giuseppe Quarto, Alessandro Izzo, Giovanni Grimaldi e dallo stesso Perdonà.

“Il nostro obiettivo è offrire formazione di qualità – dice Sisto Perdonà – Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie progettiamo eventi in grado di suscitare grande interesse tra i discenti: si va dalla costruzione di pazienti virtuali e a corsi di aggiornamento soprattutto con la robotica. Assistendo a distanza il lavoro dei medici possiamo continuare a formarli anche a distanza, offrendo utili consigli, laddove si presentassero delle difficoltà durante l’esecuzione dell’intervento chirurgico”.

Un processo di internazionalizzazione quello del Pascale iniziato due anni prima della pandemia e che non ha conosciuto battute di arresto. Come dichiara il direttore generale dell’Ircss partenopeo, Attilio Bianchi “il nostro obiettivo è di consentire l’osmosi e la condivisione dei saperi per migliorare i nostri livelli assistenziali. Siamo orgogliosi di essere considerati un riferimento mondiale per l’oncologia”.