In giardino, con maglietta e pantaloncini, intento a studiare le carte in vista del G20 di Bali. È così che Sergej Lavrov, ministro degli Esteri Russo, 72 anni si è mostrato in un video girato dalla portavoce Maria Zakharova per smentire la notizia di un suo ricovero in ospedale. Un siparietto insolito e inedito organizzato dai due, meglio conosciuti per i toni duri e minacciosi sulla guerra in Ucraina e sulle scelte dei suoi alleati. Lavrov ha pubblicato il video su Telegram in uno scenario di relax e informalità mai visto prima. E a molti non è sfuggito che la maglietta che indossava è di Jean-Michel Basquiat, uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano che insieme a Keith Haring e Andy Warhol ha reso l’arte pop americana famosa in tutto il mondo. Un accostamento che per il russo dai toni sempre accesi sulla propaganda ha fatto strabuzzare gli occhi.

La maglietta in questione è blu con una corona stilizzata in giallo, uno dei tipici simboli dei graffiti di Basquiat. Per fugare ogni dubbio c’è anche il nome dell’artista a caratteri cubitali. Non sappiamo spiegare il motivo di questa scelta da parte del ministro degli esteri russo che prima d’ora era stato visto solo con impeccabile giacca e cravatta. Potrebbe semplicemente essere un estimatore dell’artista. Il soggetto della corona nell’opera artistica di Basquiat si ripete spesso. Dalle pagine dei suoi quaderni di appunti emergono prepotentemente immagini e simboli che ricorrono in tutta la sua produzione. Tra questi c’è la corona a tre punte, simbolo di regalità ed eroismo. Per alcuni critici d’arte la corona è anche il simbolo del “riconoscimento ai ‘re’ e ‘regine’ afroamericane che popolano la storia precedente alla sua e che vogliono essere anche segnali per non dimenticare di prendere il posto che spetta alle persone, come lui, altrimenti emarginate in una società fondamentalmente bianca”. La sua opera è anche manifesto della lotta per la giustizia sociale e contro il razzismo.

Chi è Jean-Michel Basquiat

L’autore dell’opera stampata sulla maglietta di Lavrov è Jean-Michel Basquiat. Nato a New York il 22 dicembre 1960, è stato un writer e pittore statunitense, uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte. La sua è una storia travagliata. Nato a Brooklyn da padre haitiano e madre statunitense di origini portoricane, sin dai suoi primi anni di vita ha manifestato interesse per l’arte sotto la suggestione dei cartoni animati.

Nel 1968 viene investito da un’auto e costretto a un’operazione alla milza che lo tratterrà a lungo in ospedale. Sua madre gli regalò un libro di anatomia che lui lesse con voracità e che avrebbero ispirato parte della sua produzione artistica. Considerato un bambino prodigio studia a una scuola per ragazzi dotati. È lì che nel 1977, a 17 anni, stringe amicizia con Al Diaz, un giovane graffitista che operava sui muri della Jacob Riis, a Manhattan. I due uniscono le loro capacità iniziando a produrre graffiti per le strade di New York firmandosi come SAMO, acronimo di “Same Old Shit” (trad. “solita vecchia merda”), propagandando con bomboletta spray e pennarello indelebile idee ermetiche, rivoluzionarie ed a volte insensate, come “SAMO© SAVES IDIOTS” (SAMO© salva gli idioti). L’amicizia finirà e Basquiat impedirà anche l’utilizzo della loro comune firma.

Nel 1981 partecipa alla retrospettiva New York/New Wave, insieme ad altri artisti come Robert Mapplethorpe, Keith Haring, Andy Warhol e Kenny Scharf. Il momento di massima evoluzione artistica lo vive tra il 1983 e il 1985 quando inizia a collaborare con il suo idolo, l’artista Andy Warhol. Le sue opere sono fatte di immagini crude, infantili e stilizzate, a cui si aggiungono parole spesso cancellate. Nel 1984, insieme ad Andy Warhol e a Francesco Clemente, inizia una serie di collaborazioni, di dipinti a “sei mani” commissionati da Bruno Bischofberger. Insieme produrranno oltre cento opere il cui manifesto presenta in maniera eloquente i due artisti come protagonisti di un incontro di boxe. La boxe era per Basquiat un modo di vivere, e paragonava spesso l’arte ad un ring su cui combattere. Reagì male alla morte dell’amico Andy Warhol da cui non si riprese mai scivolando nel vortice della droga. Morì a New York per un’ intossicazione acuta da droghe miste il 12 agosto 1988.

Il video di Zakharova

Nel video pubblicato da Lavrov su Telegram e girato da Maria Zakharova probabilmente con il suo smartphone, si sente la voce della protavoce fuori campo che chiede con voce divertita: “Serghej Viktorovich, mi scusi, ma qui tutti scrivono che lei sia stato ricoverato in ospedale”. Pronta la risposta seria del ministro in maglietta e bermuda: “Anche del nostro presidente, oramai da circa dieci anni, si scrive che sia malato. È un gioco non proprio nuovo alla politica”. E poi la bacchettata: “I giornalisti occidentali siano più corretti“. Lavrov si trova in Indonesia per partecipare al vertice G20 in sostituzione del presidente Putin che ha deciso di non prendere parte in prima persona all’evento. L’agenzia Associated Press in mattinata, citando tre funzionari indonesiani, aveva riferito del ricovero del ministro degli Esteri russo per problemi cardiaci.

Il ministro coglie l’occasione per informare sull’andamento delle attività nella sede del G20. “Domani abbiamo una serie di interventi. Adotteremo la risoluzione finale. Ha appena chiamato il ministro degli Esteri indonesiano, che è il responsabile della attività ministeriali. Sul posto sono presenti i nostri esperti e il ministro al telefono tiene tutto sotto controllo”, ha informato Lavrov.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.