Il parere
Video giudice Apostolico, parte della magistratura confonde l’indipendenza con la militanza a sinistra
Nel Si&No del Riformista spazio alla vicenda relativa al video della giudice Iolanda Apostolico: ha sbagliato? Favorevole il deputato leghista Igor Iezzi secondo cui “parte della magistratura confonde l’indipendenza con la militanza a sinistra“. Contraria Luana Zanella, Deputata Alleanza Verdi-sinistra, che sottolinea: “Non c’è nessun elemento che indichi pregiudizio per l’imparzialità”.
Qui il commento di Igor Iezzi:
“Salvini ha ragione ma bisogna fermarlo”: siamo ancora qui. Dopo la famosa chat tra Luca Palamara e Paolo Auriemma, capo della Procura di Viterbo, contenuta nelle carte dell’inchiesta che scosse alle fondamenta il CSM, non sembra essere cambiato molto e l’assurda e sconcertante vicenda che vede come protagonista il tribunale di Catania e il magistrato Iolanda Apostolico dimostrerebbe come una parte della magistratura (non tutta per fortuna) non riesca a scrollarsi di dosso la cappa dell’ideologia. Che siano toghe rosse o meno, sembra che il nostro Paese sia condannato ad avere una parte della magistratura che confonde l’indipendenza con la militanza a sinistra. Se davvero quella donna che capeggia una manifestazione di protesta al Governo fosse la magistrata di Catania, che è ormai passata alla storia per aver “bocciato” il decreto del governo sull’immigrazione e aver lasciato uscire da una struttura governativa tre tunisini in attesa di identificazione, sarebbe solo una triste conferma. Che però non va sottovalutata. Perché vedere un magistrato in mezzo ad un manipolo di manifestanti che urlano minacciosi contro la polizia “assassini” e “animali” lascia basiti chi ha a cuore veramente l’indipendenza della magistratura e la separazione dei poteri.
“La moglie di Cesare deve non solo essere onesta, ma sembrare onesta”. Qui il dubbio è che siamo di fronte ad un magistrato che non solo non è imparziale, ma non fa nulla per sembrarlo. Il video del 2018 in cui sembrerebbe essere presente la toga di Catania durante una manifestazione contro il ministro dell’Interno di allora Matteo Salvini, è solo l’ultima puntata di una serie di episodi che dovrebbero fare riflettere tutti. Come possiamo essere certi che una magistrata così esposta politicamente, nel suo lavoro non sia guidata solo dal rispetto della legge ma anche dalle proprie convinzioni politiche? Come è possibile non associare la sua decisione di qualche giorno fa sul decreto immigrazione dell’esecutivo ai post che ha scritto o condiviso su Fb (spesso di suo marito, militante antigovernativo in servizio permanente)? Come possiamo non considerare ideologica la condanna a 13 anni emessa sempre da lei contro Guido Gianni, commerciante di Nicolosi con cui aveva solidarizzato Salvini, in carcere per essersi difeso da tre malviventi entrati nel suo negozio?
Dobbiamo riformare la giustizia e farlo subito. Con il principale obiettivo di salvaguardare quei tanti magistrati che lavorano bene, avendo come unico faro la Costituzione e le leggi, capaci di essere imparziali e lontani dalla battaglia politica. Purtroppo qui siamo in un caso opposto, una decisione politica che ha il preciso scopo di limitare l’azione del governo. Un film già visto. Oggi, grazie alla giudice militante, alcuni tunisini, già entrati in passato illegalmente nel nostro paese, sottoposti a provvedimento di espulsione e macchiatisi anche di reati a danno dei nostri concittadini, sono fuori dal centro governativo. Questo stride se pensiamo che Matteo Salvini invece è a processo per aver difeso i nostri confini. Stupisce che ancora ci siano politici che non prendano nettamente le distanze, che continuino a difendere la politicizzazione di alcune toghe, forse nostalgici dei tempi in cui decidevano i capi delle procure insieme ai vertici dell’associazione delle toghe. E proprio per questo oggi dall’Associazione Nazionale Magistrati e dal CSM dovrebbero arrivare dure parole di condanna nel vedere una toga che manifesta con chi urla “assassini” alla polizia. Magari rivedendo anche le decisioni, le condanne e le assoluzioni che Iolanda Apostolico ha preso in passato nella sua carriera e verificando se possa proseguire a svolgere un ruolo così delicato. Il Governo andrà avanti, presto la Camera dei Deputati esaminerà il nuovo decreto sicurezza contenente norme sull’immigrazione. La politica continuerà a fare il proprio mestiere. Speriamo che anche certe toghe inizino a fare bene il loro.
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