Sarebbero due corpi mummificati di esseri “alieni”  presentati martedì nel corso di un’udienza pubblica presso il Congresso a Città del Messico dal giornalista e ufologo Jaime Maussan. Recuperati nel 2017 in Perù – con sole tre dita per mano e teste allungate, i corpi sarebbero i resti fossilizzati di individui extraterrestri risalenti a 1.000 anni fa. Maussan, parlando sotto giuramento al palazzo legislativo di San Lazaro, ha dichiarato: “Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre… Non si tratta di esseri trovati dopo il naufragio di un UFO. Sono stati trovati in miniere di diatomee e successivamente fossilizzati”.

Le affermazioni sono state fatte durante un’audizione del Congresso sui fenomeni anomali non identificati, svoltasi poche settimane dopo quella degli Stati Uniti. “È la prima volta che vita extraterrestre viene presentata in questa forma”, ha detto Maussan, “credo sia una chiara dimostrazione del fatto che abbiamo a che fare con esemplari non umani, non imparentati con nessuna altra specie del nostro mondo e che qualsiasi istituzione scientifica può verificarlo”.

Maussan ha sottolineato che gli esemplari sono stati analizzati dall’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), dove gli scienziati sono stati in grado di estrarre il Dna e di utilizzare la datazione al radiocarbonio per stabilire l’età. All’ufologo si sono uniti all’udienza il tenente Ryan Graves, ex pilota della Marina statunitense che ha testimoniato all’udienza del Congresso degli Stati Uniti di luglio, e il professor Avi Loeb, docente di astrofisica ad Harvard.

 

Redazione

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