L’Italia dice addio oggi a Silvio Berlusconi, morto lunedì all’età di 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano, dove si è recato per sottoporsi a una serie di controlli relativi alla malattia di cui soffriva, una tipologia di leucemia. Berlusconi già da molto tempo aveva stabilito dove e come sarebbe stato sepolto, nella casa di famiglia, la residenza di Arcore, Villa San Martino.
Negli anni ’80, Berlusconi chiese allo scultore Pietro Cascella di preparare la sua tomba, un Mausoleo che fosse anche un’opera d’arte, altamente significativa e simbolica. Chiese, infatti, che Pietro Cascella – amico del Cavaliere, nonché artista contemporaneo, scultore morto all’età di 87 anni nel 2008, gli realizzasse qualcosa di non troppo “funereo”, come raccontò lo stesso artista, presentando il suo lavoro.
Fu Berlusconi ad avere l’idea di collocarla nei giardini di San Martino. E fu lo stesso Cavaliere a mettersi al lavoro insieme allo scultore, come testimoniano le foto d’epoca: il risultato è un’opera spettacolare di cento tonnellate di marmo.
Nonostante quello che si potrebbe pensare per un mausoleo, il risultato non ha i tradizionali simboli religiosi legati alla morte. Il titolo dell’opera è “Volta celeste“. L’estetica della struttura è stata descritta come cubista azteca, e ricorda anche in qualche modo la Guernica di Picasso. Si ispira alle tombe egizie e a quelle degli imperatori romani come Augusto e Adriano, e pare abbia riferimenti esoterici e massoneria, come un fregio che rappresenta una corda con nodi, che lo scultore indica come una rappresentazione del legame tra le generazioni.
In superficie, il monumento ha dodici colonne di marmo che sollevano cubi, sfere complete e divise, triangoli diretti verso il cielo. Nella parte anteriore, una scala scende verso la cripta, con ornamenti della stessa pietra rosata, e una porta metallica dà accesso a un corridoio. Dopo pochi passi si giunge in una grande sala con un sarcofago al centro.
Il sarcofago è realizzato in marmo bianco e decorato con rosette rosse dello stesso materiale e con la stessa ispirazione di grandi forme geometriche come all’esterno. Attraversando una porta scorrevole in marmo c’è una seconda stanza che comprende spazio per circa 36 loculi.
Fino a un decennio fa, le leggi italiane non consentivano la sepoltura dei resti mortali al di fuori di un cimitero. Dagli anni ’90 esiste questa opzione, anche se i requisiti di legge sono molto specifici. Il terreno deve appartenere al fondatore della sepoltura, deve essere in un luogo privato e chiuso al pubblico e situato ad almeno 200 metri dai nuclei abitati: requisiti cui il Mausoleo di Arcore risponde.