Prendetevi la vostra vita ragazzi qualunque essa sia, diventate ciò che volete e non ciò che gli altri vi impongono”. E’ la preghiera finale che Tiziano Ferro rivolge al pubblico presente allo stadio Olimpico di Roma durante la prima delle due tappe del suo concerto nella capitale. E’ sabato 24 giugno, a Milano c’è stato il Pride e il cantante affronta il tema della discriminazione raccontando un episodio capitatogli negli anni scorsi quando fu vittima di insulti omofobi.

“Volevo salutare i miei amici di Milano che staranno festeggiando. Detto ciò volevo leggere questo passaggio, potete anche cambiare gli aggettivi perché la sostanza non cambia” spiega Tiziano Ferro prima di raccontare l’esperienza vissuta.

“Un paio d’anni fa un ragazzo sorpassandomi da destra mi gridò ‘brutto frocio‘ schizzando via come perfetto codardo che era. Che poi è la cosa che mi rende maggiormente rabbioso di fronte a questi soggetti che hanno tutti un elemento in comune: la vigliaccheria“.

“Perché io paradossalmente – precisa – sarei anche in grado di rispettare gli omofobi, gli odiatori, se avessero un minimo di dignità di fermarsi, guardarmi negli occhi e attendere le conseguenze dei loro insulti. Invece no, un’offesa gratuita, volgare e pubblica, poi la fuga. Io -incalza- avrei voluto sbranarlo, ridurlo a terra e poi infierire, restituire le offese, urlando forte per aggiungere il terrore al dolore, terminare solo quando avrei visto quell’idiota della peggior mortificazione: essere umiliato, non frocio. Non sarei scappato, sarei rimasto lì a guardare quell’individuo con attenzione e magari anche con compassione, per ricordargli una volta per tutte come è fatto un uomo”.

Poi la conclusione tra gli applausi della folla: “Prendetevi la vostra vita ragazzi qualunque essa sia, diventate ciò che volete e non ciò che gli altri vi impongono”.

 

Redazione

Autore