Il luogo è disabitato dal 2002
Villetta Cogne, fissata la data dell’asta: quanto costerà la casa del delitto
Si apriranno il prossimo 19 febbraio le eventuali offerte per l’acquisto della villetta di Cogne. È la casa del delitto del piccolo Samuele Lorenzi, bambino di tre anni, vittima di infanticidio il 30 gennaio 2002. La casa, nello specifico, si trova a Montroz, frazione del comune in Valle d’Aosta. L’abitazione è in vendita nell’abito di un contenzioso tra i coniugi Lorenzi e l’avvocato Carlo Taormina. Il Tribunale di Aosta ha messo in vendita la villetta che è il solo bene dal quale può arrivare la cifra per pagare la parcella mai onorata dell’ex avvocato di Annamaria Franzoni, Taormina, che ha chiesto e ottenuto il pignoramento.
L’ASTA – Si parte da una base d’asta di 626mila 475 euro. Il valore stimato dell’immobile è di 835mila 300 euro (950mila 367 euro a cui sottrarne 115mila per regolarizzare “difformità edilizie”). La perizia la descrive come una “villa di pregio isolata su quattro lati” e “bifamiliare”: le due unità immobiliari “sono utilizzate dai proprietari quale seconda casa”. Inoltre, “il fabbricato, nel suo complesso, risulta in ottime condizioni generali”. La villa è disabitata nel 2002. Alcune volte Franzoni è tornata in paese, e le voci dicono che non avrebbe voluto vendere la casa.
IL CASO – C’è grande curiosità intorno a chi acquisterà eventualmente l’immobile. Anche se i luoghi del delitto non hanno mai avuto vita facile nell’affrancarsi dai loro casi di cronaca. In alcuni casi vengono svendute e in altri le aste vanno a vuoto. Per l’infanticidio di Samuele la Suprema Corte di Cassazione, nel 2008, ha riconosciuto colpevole la madre Annamaria Franzoni. La donna ha scontato sei anni di carcere e cinque in detenzione domiciliare. Ha estinto la sua pena in anticipo per buona condotta. L’autopsia stabilì come causa del decesso almeno 17 colpi sferrati sul capo della vittima con corpo contundente. Il caso ebbe enorme eco mediatica. La stessa villetta è stata per anni assediata da giornalisti e fotografi ed è diventata un plastico per la trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta che è rimasto nella storia della televisione, di certo non per buon gusto.
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