Ieri a Firenze ancora se ne parlava, sui social faceva fatica a spengersi l’eco dell’evento di apertura del Viola Park, il centro sportivo della Fiorentina inaugurato solennemente da Rocco Commisso martedì. Per l’apertura ufficiale della nuova infrastruttura, realizzata nel comune di Bagno a Ripoli grazie a un investimento di circa 110 milioni del patron italoamericano, si è optato per una celebrazione in grande stile, con tanto di droni e fuochi d’artificio.

“Dal 1926 la Fiorentina non aveva casa: non aveva un centro sportivo, uno stadio. Niente. Oggi si può dire che la Fiorentina ha qualcosa di bello. Sia in America sia in Europa non si trovano posti così, i sacrifici che hanno fatto i miei genitori sono serviti a qualcosa. Ho detto che i soldi non sono un problema e questa è la dimostrazione”. Rocco Commisso ha espresso così la sua felicità al conduttore della serata, Carlo Conti. Davanti a loro, seduti sul prato dello stadio “Curva Fiesole”, tutte le giocatrici e i giocatori viola, dagli “Under 8” ai professionisti delle prime squadre. In tribuna il ministro per lo sport Andrea Abodi, il presidente della Uefa Alexander Ceferin e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Attraverso un videomessaggio Gianni Infantino, presidente della Fifa e Giovanni Malagò, presidente del Coni, hanno rivolto i loro apprezzamenti a Commisso e alla squadra viola. “Questo nuovo centro sportivo proietterà la Fiorentina verso il futuro. Il Viola Park è una struttura stupenda, un investimento non solo per il calcio professionistico ma pure per il calcio giovanile. Ho accolto con grande favore la notizia che la struttura verrà usata anche dalle squadre femminili”, ha detto il numero uno del calcio mondiale.

A rendere omaggio al nuovo centro, insieme a Gravina, anche una delegazione della Nazionale di calcio: il ct Luciano Spalletti, Cristiano Biraghi e Giacomo Bonaventura, i due calciatori viola in ritiro in questi giorni a Coverciano, e Marco Savorani, preparatore dei portieri che si divide proprio tra Nazionale e Fiorentina. “La realizzazione del nuovo centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli – ha sottolineato Gravina – è un messaggio importante, che mette insieme alcuni elementi che negli ultimi anni avevamo smarrito. Mi riferisco a una capacità progettuale, a una visione che si trasforma in volontà di realizzare qualcosa. Oggi il mondo del calcio acquista sotto il profilo delle infrastrutture un messaggio di grandissima dignità, per stimolare e creare i presupposti perché tutti possano puntare a realizzare qualcosa di simile”. Sul palco si sono succeduti i “cantori” della fiorentinità: Piero Pelù, Marco Masini e Paolo Vallesi. In un clima di festa si sono registrati però un paio di momenti non proprio felici: i fischi dei 3 mila presenti al sindaco di Firenze, Dario Nardella, e il momento in cui, citando Gigliola Cinquetti, Commisso ha ricordato che a casa sua sarebbero entrate soltanto persone a lui gradite. Chiaro riferimento a quei giornalisti e a quelle testate considerati “nemici della Fiorentina” e per questo banditi dal Viola Park.

Chiusa la partita del centro sportivo, Firenze sta giocando quella per lo stadio che con i soldi pubblici, anche grazie a “Euro 2034”, dovrebbe essere ristrutturato. “Gli stadi saranno cinque, potrebbero diventare sei in base a determinate esigenze di calendario. Abbiamo inserito il progetto esecutivo di Firenze col finanziamento previsto. Manca qualcosina (i 55 milioni definanziati per il restyling, ndr) ma per noi questo è il progetto esecutivo di immediata realizzazione”, ha assicurato Gravina. Il capoluogo toscano lotterà, con ogni probabilità sfidando Bologna, per rientrare in questo lotto. Sicuramente non interverrà Commisso, originariamente intenzionato a finanziare e realizzare il nuovo “Artemio Franchi”, che proprio davanti al popolo viola ha confermato la sua decisione, peraltro presa da tempo. “Qui in Italia ci sono gli stati più vecchi d’Europa. Mi vergogno quando si deve parlare di stadi. Per me ormai è troppo tardi”, ha detto. Firenze deve accontentarsi di avere il centro sportivo più bello di tutti. E non è poco.