L'aggressione sul treno Varese Milano
Violentata sul treno, la vittima 21enne: “C’era un altro uomo, ha capito le intenzioni dello stupratore e ci ha lasciati soli”
Aveva chiesto informazioni per raggiungere Bergamo, un uomo le ha indicato il treno e poco dopo nello scompartimento l’ha violentata. È successo a Milano. La violenza si è consumata ieri mattina, a bordo del treno 24531, Varese-Milano, mentre il convoglio transitava tra le fermate Porta Garibaldi e Porta Vittoria, vittima una ragazza di 21 anni. È stata lei stessa a raccontare il suo dramma, dopo essere stata portata ancora sotto choc all’ospedale di Treviglio. Sul caso indaga la polizia ferroviaria.
La ragazza ha raccontato di essere stata brutalizzata, immobilizzata tra finestrino e sedili e violentata. Si è consumato tutto ieri mattina, 5 aprile 2023. Dieci minuti di terrore. Due agenti della Polfer l’hanno accompagnata in ospedale. “Stavo cercando delle informazioni — ha raccontato a il Corriere della Sera Bergamo – . Dovevo raggiungere il mio fidanzato a Bergamo per recuperare una borsa che avevo dimenticato a casa sua. Mi si è avvicinato un uomo, sui 40 anni, dalla carnagione scura, all’apparenza sudamericano, invitandomi a prendere il passante. Una volta a bordo del treno, non ero sicura e così ho cercato altre persone per accertarmi di non aver sbagliato”.
Raccapricciante uno dei dettagli raccontato dalla ragazza. “Percorrendo il treno me lo sono ritrovato. La cosa terribile era che c’era un altro passeggero che, intuita la situazione, ci ha lasciati soli, andandosene”. L’uomo l’avrebbe afferrata e l’avrebbe fatta stendere sui sedili. “Ha iniziato a baciarmi in bocca e sul collo, mi sono sentita le mani addosso dappertutto. Mi sono trovata con i pantaloni abbassati. Ero nel panico assoluto. Per lo choc ho perso conoscenza. Poi, in un momento di lucidità, ho urlato più forte che potevo e gli ho sferrato un colpo sotto il mento. Sono scappata finché ho trovato il controllore e con lui siamo corsi fino in cima al treno dove c’era la polizia. Non so cosa mi abbia salvato, forse l’istinto di sopravvivenza”.
L’aggressore è riuscito a scappare. La giovane è arrivata in pronto soccorso in codice giallo. I medici hanno riscontrato lesioni al collo e ai polsi. A Forlanini il treno è stato fermato per una quarantina di minuti. La violenza si è consumata in pieno giorno. L’episodio sta avendo larghissima risonanza. La ragazza, nel suo racconto al quotidiano, ha voluto sottolineare un aspetto. “Sono vestita di nero, indosso dei pantaloni larghi, un cappotto lungo e degli anfibi. Si dice che a venire violentate siano donne o ragazze che indossano minigonne o vestiti succinti. Come se la cercassero e avessero una qualche responsabilità. Invece, non è così”.
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