Si sgonfia lo scandalo che aveva tenuto banco all’inizio del 2020 a Napoli: le violenze sessuali all’Accademia di Belle Arti. Un anno dopo l’inchiesta è stata archiviata: il regista e docente Stefano Incerti non si è reso protagonista di alcun caso di violenza sessuale. Il caso si sgonfia ma non scompare del tutto: resta aperto un altro caso, sul quale sta indagando la pm Cristina Curatoli, emerso dagli approfondimenti di altre denunce di due studentesse – dopo quel caso vennero ascoltate una quarantina di allieve – un palpeggiamento risalente al 2015. Anche di questo, Incerti è sicuro, dimostrerà l’infondatezza.

Non era stato reso noto da subito il nome del docente quando l’anno scorso esplose il caso. Prima che la pandemia da coronavirus contagiasse anche l’informazione, lo scandalo delle Belle Arti di Napoli teneva banco su giornali, televisioni, radio, siti web. Si tennero anche delle manifestazioni di protesta e delle petizioni. L’allieva aveva denunciato le violenze alla Consulta degli studenti e non alla Procura. Il direttore dell’Accademia Giuseppe Gaeta aveva richiamato il docente che dopo l’apertura dell’inchiesta si era dimesso. Oggi Incerti si sfoga.

“L’anno scorso ho subito un attacco personale senza precedenti attraverso i social e la televisione. Sono stato additato come il mostro dell’Accademia. Il forte stress psicologico mi ha addirittura costretto a dimettermi, ingiustamente – si legge sul Corriere del Mezzogiorno – Oggi si è finalmente scritta la verità: tutte quelle accuse di molestie verso le mie studentesse e di favori sessuali in cambio di esami, artatamente proposte e riproposte dai media, erano assolutamente infondate; così come si è rivelata falsa quella più grave e pesante di violenza sessuale. Quest’accusa pesantissima, più volte richiamata per screditare il mio lavoro, è stata definitivamente archiviata, grazie al lavoro dei miei difensori e della magistratura. Adesso che le indagini sono finalmente chiuse ed ho provato che di quelle tante accuse nessuna era vera, dimostrerà l’infondatezza anche di quest’ultimo episodio, riprendendomi finalmente la mia dignità di uomo professore e regista”.

La difesa ha fatto sapere che su questo secondo caso la Procura non ha dato la possibilità di riferire. Gli avvocati Lucilla Longone e Maurizio Sica sono sicuri di essere in possesso di documenti che potranno dimostrare l’insussistenza anche di queste accuse. A breve il reato sarà prescritto. Per palpeggiamenti (l’accusa è di violenza sessuale) è indagato anche un altro docente dell’Accademia, Salvatore Crimaldi, che si dice innocente.

Per quello che riguarda l’archiviazione, messaggi di testo e vocali, oltre a foto e filmati, hanno provato la relazione tra il docente e l’allieva che l’ha accusato. Le violenze sono emerse solo in un secondo momento, all’inizio del 2020 appunto. A carico proprio della prima denunciante, una denuncia da parte di Incerti per calunnia.

Antonio Lamorte

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