La manifestazione itinerante nelle periferie di Roma
Virginia Raggi si fa pagare dal Comune la campagna elettorale: maxi spot alla mostra sul microcredito
La mostra itinerante “Storie di Microcredito di Roma Capitale”, realizzata da Zètema, la partecipata comunale che si occupa di cultura, ha preso il via tra le strade della Capitale. Una manifestazione pagata interamente del Comune e che dura quasi un mese. Si parte dalla periferia, trampolino di lancio della sindaca Virginia Roma. Il suo volto, sorridente, campeggia su un’enorme foto apparsa in piazza della Balena a San Basilio. La prima cittadina, in corsa per un secondo mandato al Campidoglio, è ritratta con alle spalle l’Altare della Patria. Forse a causa dell’imponenza del monumento, è stato necessario uno scatto largo 200 centimetri e altro 300, affisso in una plance: nel manifesto la sindaca uscente però non è accompagnata da simboli politici.
La mostra
Come spiega la prima cittadina di Roma su Facebook “le fotografie in mostra raccontano i volti e le storie di alcuni romani che hanno utilizzato il microcredito per affrontare il difficile momento post pandemia. Roma Capitale ha investito 3 milioni di euro in un fondo per il microcredito grazie al quale le persone che non potevano accedere a prestiti tramite le banche sono riuscite a ricevere un finanziamento“.
Un collage di 15 foto e diversi scatti saranno esposti a San Basilio fino al 15 settembre. Poi si spostano a Tor Bella Monaca in largo Ferruccio Mengaroni fino al 27 settembre, per concludere il tour a Primavalle dove rimarranno fino al 4 ottobre. La mostra, pagata dal Comune, si basa sul progetto del microcredito, fortemente voluto dalla sindaca uscente per sostenere le persone in difficoltà economica nelle loro attività. L’iniziativa ha permesso anche l’apertura di un libretto, che si trova anche online, dal titolo “Storie di Microcredito di Roma Capitale”.
La polemica
Il Pd, che traina la Regione Lazio, non ha dubbi. Si tratta di una “evidente violazione delle regole relativa alla pubblicità elettorale“, e tramite un esposto chiede al Prefetto “un tempestivo intervento per la rimozione“. Aleggia il dubbio che la sindaca abbia voluto raggirare i limiti imposti dalla legge, che prevede che, nei 30 giorni che precedono le elezioni, i manifesti di propaganda possono essere affissi esclusivamente negli appositi spazi messi a disposizione di tutti i candidati da parte del Comune.
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