Vittorio Feltri ieri aveva scritto e pubblicato un editoriale sul quotidiano Libero, di cui è direttore editoriale, in cui si chiedeva “per quale motivo un ottantenne, come il sottoscritto, debba essere considerato un catorcio umano, visto che la scienza ha stabilito che il cervello è l’unico organo del nostro corpo a non guastarsi con il trascorrere del tempo, a patto che non sia stato colpito da una malattia, per esempio l’ictus o la demenza”. Il pretesto era l’annuncio del Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, della sua ricandidatura alle elezioni del 2024..

Feltri aveva scritto che gli anziani sono “vittime di una forma di razzismo” ed è tornato sul luogo del delitto in un’intervista a 7, il settimanale de Il Corriere della Sera. “Quando ero ragazzo io, i vecchi erano ascoltati, quasi venerati. Ma oggi c’è il giovanilismo, tutti vogliono essere più giovani e, automaticamente, si è diventati razzisti verso i vecchi, considerati rompiscatole, occupatori di spazio. Me ne rendo conto anche a casa mia: i miei figli mi fanno lezione su come comportarmi, su cosa fare e non fare. Nel mio giornale, i giovani mi rispettano, ma sento anche che mi sopportano. Perciò, quando ho letto la vicenda di Joe Biden, ho voluto scrivere che avversare i vecchi è una stupidaggine: noi ottantenni non siamo né rimbambiti né catorci umani né persone da emarginare sperando che moriamo presto lasciando l’eredità”.

Feltri dice di lavorare ancora sette giorni su sette, da lunedì a domenica, non prende ferie da quarant’anni, ha solo nostalgia della direzione di un quotidiano. “Per lo più, ormai, i giornali mi annoiano, ma li leggo perché sono un termometro della società, anche se i vecchi, forse, guardano di più la televisione: stanno a casa, non hanno voglia di andare in palestra o in discoteca a fare i cretini”.

Quando l’intervistato fa notare che i leader politici di oggi sono tutti più o meno quarantenni osserva: “Tutti questi non mi sembrano migliori dei vecchi. Tra Schlein e Churchill c’è differenza” mentre Berlusconi “non è troppo vecchio, è troppo malato, un po’ provato. Ma gli ho parlato prima che lo ricoverassero e mi è sembrato stralucido”. Feltri il 25 giugno compirà 80 anni. “Non ho paura della morte, ma del metodo con cui la morte ti acchiappa. Mi darebbe fastidio arrivarci dolorante. Preferirei un colpo secco”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.