Direttore editoriale del Giornale, editorialista del Tempo, consigliere regionale della Lombardia. A tempo perso anche opinionista. Vittorio Feltri non smette di far parlare di sé, con qualche tweet ironico o volgare. E oggi ha deciso di parlare a tutto campo del suo rapporto con i politici, specie con quelli di centrodestra, dopo lo scontro ‘interno’ per un suo commento critico su Antonio Tajani proprio sulle pagine del vecchio giornale di Silvio Berlusconi.

Vittorio Feltri contro tutti, da Tajani a Gasparri

Dopo le sue critiche al nuovo leader di Forza Italia, Feltri in un’intervista al Fatto Quotidiano dice di essere stato attaccato in pubblico da diversi esponenti di centrodestra. “Tajani ha lavorato al Giornale una trentina d’anni fa, io ero il direttore, ma non abbiamo mai avuto una frequentazione”, spiega il direttore, che poi racconta dei tempi in cui erano nella stessa redazione e Tajani era “un anonimo giornalista. Un pistola qualsiasi”. Certo, da politico «gli va dato atto che dopo la morte di Berlusconi non si è comportato male, se non altro ha tenuto in piedi la baracca. Semplicemente non sono d’accordo su come si è comportato a Bruxelles sulla questione Von der Leyen. Può capitare, ma non capisco perché mi hanno insultato. Non gli ho mica dato del cornuto, cazzo”. Ma per Feltri “il più pirla di tutti è Gasparri. Io su questa storia ho fatto un tweet, ma non ho tanta dimestichezza con i social e queste robe, mi è successo di scrivere “sgagnozzi” invece che “scagnozzi”. Un semplice refuso. Lui è intervenuto per correggermi e prendermi per il culo. Complimenti, Gasparri, hai un futuro come correttore di bozze”.

Feltri non risparmia nessuno, neanche il suo stesso collega e direttore al Giornale Alessandro Sallusti, che ha preso le distanze dal suo editoriale contro Tajani: “Sallusti lo conosciamo. Non è certo un cuor di leone. Faccia quello che vuole, io me ne sbatto i coglioni. Non ho problemi ad addormentarmi la notte se qualcuno si lamenta di quello che scrivo. E non ho nessuna stima di questi politichetti del cazzo”.

Feltri contro Carola Rackete, le gambe di un terzino della Spal

Poi nell’intervista spazio anche ad alcune dichiarazioni controverse su altri personaggi, come Carola Rackete, neo eurodeputata tedesca. In una foto del suo primo giorno a Bruxelles, Rackete è stata immortalata con le gambe non depilate. “Ma sì, era una semplice constatazione, mica una critica. Sembrano le gambe di un terzino della Spal. A me cosa dovrebbe fregare, poi? Mica me la devo sposare. E nemmeno scopare… Non credo che sarei in grado”. A una timida protesta del giornalista, Feltri risponde: “E mamma mia, non si può più dire niente”. Poi si difende da chi lo accusa delle sue performance etiliche: “Questa è una sciocchezza, una leggenda. Io bevo un bicchiere di vino a mezzogiorno e uno la sera, poi al limite faccio un aperitivo. Le assicuro che non basta per ubriacarmi”.

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