Dopo carcere e domiciliari, Riesame annulla tutto
Voto di scambio politico-mafioso, torna libero l’ex sindaco di Melito Luciano Mottola
Dopo tre settimane in carcere e sette mesi agli arresti domiciliari, torna libero Luciano Mottola, l’ex sindaco di Melito coinvolto nell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che lo scorso aprile portò il Gip Isabella Isaselli a firmare un’ordinanza nei confronti di Mottola e di altre 17 persone per scambio elettorale politico-mafioso (416 ter). Dopo le istanze presentate dal legale Alfonso Quarto, Mottola ottiene prima gli arresti domiciliari il 5 maggio scorso, poi il 20 ottobre la seconda sezione della Corte di Cassazione accoglie una nuova istanza presentata dalla difesa, rinviando tutto al Riesame.
Tribunale della libertà (decima sezione) che ieri, 4 dicembre, ha annullato l’ordinanza che disponeva i domiciliari, disponendo l’immediata liberazione di Mottola. In attesa del processo, finisce l’incubo per l’ex sindaco di Melito, nonché giornalista, coinvolto in una inchiesta (condotta dai pm napoletani Giuliano Caputo e Lucio Giugliano, sotto il coordinamento del procuratore Rosa Volpe) dove, nell’ordinanza di custodia cautelare, viene chiamato in causa da terzi, da imprenditori e pseudo politici coinvolti in una campagna elettorale caratterizzata da promesse economiche, posti di lavoro ma soprattutto, così come sempre più spesso accade in ogni angolo d’Italia, da fiumi di parole che lasciano il tempo che trovano.
Adesso sarà il Gip, il 15 dicembre prossimo, a valutare le richieste di abbreviato condizionato avanzate dai legali degli indagati. Mottola, ad oggi, è stato l’unico ad ottenere i domiciliari a tre settimane dal blitz e l’unico a tornare in libertà nelle scorse ore. “Siamo contenti” dichiara al Riformista il penalista Alfonso Quarto che resta concentrato sulle prossime tappe giudiziarie.
Cosa non torna nell’inchiesta sul sindaco di Melito dove per i pm “tutto è camorra”.
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