La crisi spagnola può arrivare a Bruxelles? Questo è l’obiettivo del leader dei popolari europei, Manfred Weber, che ha chiesto all’europarlamento di pronunciarsi sulla legge di amnistia, il cui testo è stato presentato dai socialisti spagnoli e dai loro alleati. Il motivo è che nell’accordo di governo siglato due settimane fa si faceva riferimento al cosiddetto “lawfare”, cioè a quella pratica di utilizzare la legge per danneggiare o delegittimare un oppositore politico: quel riferimento infatti fece scatenare molte associazioni di giuristi spagnoli anche moderate, perché avrebbe aperto il varco a commissioni parlamentari contro i giudici che nel periodo post-referendum avevano applicato la legge. Dopo le polemiche, questo riferimento è stato completamente rimosso dalla proposta di legge, ma questo non è bastato a Weber per smettere di insistere nella calendarizzazione del dibattito che si terrà settimana prossima.

Il tentativo del leader dei popolari è evidente: in vista delle prossime elezioni europee e delle alleanze che verranno, provare a spostare ulteriormente l’asse del parlamento a destra, stringendo un accordo con i conservatori e isolando ulteriormente i socialisti, come parzialmente avvenuto la settimana scorsa con il voto su Euro 7. Socialisti che, al contrario, accusano Weber e i popolari spagnoli di non voler accettare il responso delle urne, di cercare a Bruxelles una rivincita e di usare due pesi e due misure nel valutare le violazioni sullo stato di diritto in Europa, visti i silenzi che per anni i popolari ebbero su Ungheria (prima che Orban lasciasse il PPE) e Bulgaria (quando era premier Borissov). Stavolta però, è difficile che possa esserci una maggioranza diversa: Renew Europe è improbabile si voglia accodare all’ennesimo scontro in aula tra due posizioni così estreme.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva