WIMBLEDON – Il torneo di Wimbledon conosce il tempo ma non gli orologi. Conserva e custodisce come nessun altro torneo al mondo la storia e le tradizioni (il tempo, appunto). Ma litiga spesso con gli orologi, intesi come orari. Alle sei del pomeriggio del giorno 3 (day 3) dei Championships 2023 non sono ancora finiti gli incontri del primo turno dei singolari, maschili e femminili.

Un giorno intero di pioggia, martedì, ha cancellato circa sessanta partite. Si sono salvate solo quelle giocate sul Centre court e sul Campo numero 1 perchè entrambi dotati di copertura retrattile che copre e scopre gli stadi da 15 e 12 mila posti in circa 10 minuti. Solo una dozzina di giocatori, tra uomini e donne, hanno potuto rispettare il programma.

Tutti gli altri, in attesa di conoscere il proprio destino, occupano la meravigliosa players lounge con pavimenti in legno, pareti in cristallo e composizioni floreali rigorosamente tra il verde e il viola. Il salotto dei giocatori sta al primo piano del club, occupa entrambi gli edifici ricoperti di edera e uniti da un paio di passerelle in legno dove i giocatori si offrono, talvolta, agli smart phone dei fans che, affatto timorosi della pioggia, affollano i vialetti e i vari angoli ristoro del club di tennis più antico del mondo tra una coppetta di fragole e panna e un calice di Pimm’s. Come se nulla fosse. Nel tempo. Ma senza gli orologi.

Oggi quindi dovevamo rendere conto della nostra Ita-tennis che qui a Wimbedon ha messo in campo ben tredici giocatori, sette donne e sei uomini. Quando questo giornale va in stampa, sono sicuramente al secondo turno Sinner (l’altoatesino forse anche al terzo) e Musetti tra i ragazzi e Cocciaretto tra le donne. Fuori tutte le altre: Sara Errani Lucia Bronzetti e Martina Trevisan. Nessuna di loro ama l’erba. Dispiace per Camila Giorgi che ha sbagliato troppo nel primo set e nel secondo la russa-francese Gracheva era troppo in confidenza per farsi riprendere e arrivare al terzo. 62-64 è un risultato bugiardo rispetto a due giocatrici che si equivalgono in classifica (tra la 40 e la 50 posizione). Menzione d’onore per il vestito della Giorgi (tutti disegnati da lei medesima e dalla mamma) per cui i fotografi inglesi sono impazziti: abito bianco con doppia fascia sul seno e sui fianchi; la schiena tutta in pizzo elasticizzato color champagne così come il tulle sulla gonnellina e la giacchina a maniche lunghe indossata per entrare in campo. Se ci sarà un trofeo per l’outfit, di sicuro lo vince Camila.

Dispiace per Lucrezia Stefanini, la toscana di 25 anni che è la versione scura – di capelli – di Monica Seles: diritto e rovescio a due mani come se non ci fosse un domani. Poche variazioni di ritmo e questo è il limite che l’ha fatta perdere con la Kontaveit, l’estone ex numero 2 del mondo che all’età di 27 ha annunciato che questo sarà il suo ultimo Wimbledon causa insopportabili dolori alla schiena. Non le migliori condizioni psicologiche per scendere in campo per Lucrezia Stefanini, al suo primo slam dopo un torneo di qualificazione esaltante. Bene: la bimane toscana ho lottato punto su punto e solo l’esperienza ha chiuso il match in due set (63-64) a favore dell’estone. Nota margine: ieri pomeriggio si parlava italiano nei campi 5-6-10-12 del club. In serata è entrata in campo anche Jasmine Paolini contro il colosso Petra Kvitova.

Così come, in serata, hanno terminato il derby azzurro Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini sospeso martedì mattina alle 12.30 con una partita a zero (76) a favore di Sonego. Nel parziale giocato, i due azzurri si sono fronteggiati alla pari spinti entrambi da un ottimo servizio. Tre settimane fa, al suo ritorno nel circuito dopo l’infortunio agli addominali, l’ex numero 1 italiano, già finalista a Wimbledon nel 2019, aveva perso in due set secchi con Sonego. “Ho visto bene Matteo, in forma, anche sul rovescio…” ha detto Gipo, il coach di Sonego, lasciando il campo. Gerry Armstrong, il giudice arbitro che si dice essere “il più potente di Londra” nelle due settimane del torneo, ha messo il derby azzurro sul campo 12, il più grande tra quelli aperti al pubblico con biglietto Ground. Immaginando l’arrivo in massa di molti italiani che infatti sono tutti qua divisi tra il torinese e il romano. Un derby così al primo turno non ci voleva. Chi vince tra i due se la vedrà – già oggi a questo punto – contro Alex de Minaur, il giovane australiano tornato brillante e vincente.

Rinviato ad oggi il secondo turno di Lorenzo Musetti contro Jaume Munar, il competitivo e provocatore giocatore spagnolo. Ieri sera, mentre scendevano in campo Sonego e Berrettini, Sinner giocava il suo secondo turno contro l fantasista argentino Diego Schwrtzman. Nella prima partita il numero uno azzurro è sembrato deciso, determinato e soprattutto concludente. “Mi piace l’erba e mi voglio divertire” ha detto. Nel tardo pomeriggio sono scesi in campo anche Marco Cecchinato contro il cileno Jarry, n.25 del tabellone. E il ventiduenne Matteo Arnaldi (n.72) contro un altro spagnolo, Roberto Carballes Baena, n.49 del mondo. Entrambi sono match possibili.

In tutto questo diciamo che Djokovic è già al terzo turno. E sappiamo a cosa punta. Il Carlitos numero 1 del mondo (Alacaraz) anche. Il greco Tsitsipas ha dovuto lottare contro un redivivo Thiem. Anche Ruud e Rune sono avanti e stanno bene. Ieri c’è stato anche il fuori programma della protesta (sul campo 18 mentre giocava Dimotrov) di quelli di Just stop oil, un sessantenne che lotta contro il climate change ha invaso il campo. È stato arrestato. Wimbledon confonde tempo ed orologi. Ma il tempo aspetta gli Championships. E il torneo s’inchina al meteo.

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Giornalista originaria di Firenze laureata in letteratura italiana con 110 e lode. Vent'anni a Repubblica, nove a L'Unità.