I tennisti russi e bielorussi esclusi da Wimbledon, l’iconico torneo tennistico sull’erba verde londinese, uno dei quattro Slam della stagione. A ufficializzarlo è stato l’All England Club, l’associazione che organizza i Championships, con una decisione presa in accordo con il governo britannico.
Una nota ufficiale che arriva dopo le anticipazioni delle ultime settimane, ‘rinforzate’ oggi da un articolo del New York Times che citando fonti anonime dava per fatta la scelta di Wimbledon di non consentire ai tennisti russi e bielorussi di giocare il terzo Slam della stagione dopo Australian Open e Roland Garros.
Una mossa di cui aveva già parlato lo scorso mese Nigel Huddleston, ministro dello sport del Regno Unito, che si era detto non a proprio agio di fronte “un atleta russo che sventola la bandiera russa” da vincitore in Church Road, di cui avevamo parlato in questo articolo sul Riformista.
Ora, a distanza di un mese, arriva la decisione ufficiale che segna anche la storia. Wimbledon sarà il primo Slam della stagione ad assumere una tale decisione nei confronti dei tennisti russi e bielorussi come reazione all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Vladimir Putin, e del sostegno del governo autoritario di Minsk alla mossa di Mosca.
Nella nota in cui si annuncia la decisione, l’All England Club scrive di “condividere la condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo considerato attentamente la situazione alla luce dei nostri obblighi verso i giocatori, la nostra comunità e il popolo britannico in qualità di istituzione sportiva”. Stante “l’aggressione militare ingiustificata e senza precedenti” della Russia in Ucraina, “sarebbe inaccettabile per il regime russo derivare benefici dalla partecipazione di giocatori russi e bielorussi al campionato“, si legge.
Le conseguenze saranno clamorose, anche dal punto di vista meramente sportivo: la Russia farà i conti con l’esclusione del numero due al mondo Daniil Medvedev e il numero otto Andrey Rublev, oltre ad altri campioni come Aslan Karatsev e Karen Khachanov, entrambi tra i migliori 3’ al mondo. Fuori dai giochi anche cinque giocatrici (tre russe e due bielorusse) classificate tra le prime 40 al mondo, come la bielorussa numero quattro al mondo nella classifica WTA Aryna Sabalenka o la ex numero uno Victoria Azarenka.
Una scelta tutta politica, quella che arriva da Londra. I retroscena raccontano di un Boris Johnson, il premier britannico, timoroso di correre il ‘rischio’ di veder vincere Wimbledon un atleta russo. Uno smacco intollerabile per un Paese che da quasi due mesi ormai è tra i maggiori sostenitori della causa di Kiev e del suo presidente Volodymyr Zelensky.
Per trovare un divieto di partecipazione a Wimbledon basato sulla nazionalità bisogna tornare al secondo dopoguerra, quando vennero esclusi giocatori provenienti da Germania e Giappone. La decisione di Wimbledon segnerà il passo nelle sanzioni contro gli atleti russi: ad oggi ATP, WTA e ITF che hanno permesso ai tennisti di Russia e Bielorussia di proseguire a giocare purché sotto bandiera neutra e senza suonare l’inno, mentre nei tornei di squadra (come la Coppa Davis o la Billie Jean King Cup, entrambe vinte dalla Russia l’anno scorso) sono state escluse.
La sola anticipazione dell’esclusione aveva provocato una immediata reazione da parte di Mosca, che ha definito “inaccettabile” l’eventualità di un divieto di partecipazione per i suoi atleti. “Ancora una volta gli atleti diventano ostaggio di pregiudizi e intrighi politici – ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov –. Tenendo conto che la Russia è molto forte nel tennis e i nostri atleti sono in cima alla classifica mondiale, la competizione stessa soffrirà della loro esclusione”.
E l’Italia? Il nostro Paese ospiterà a Roma, dal prossimo 2 maggio gli Internazionali di Roma, ultimo torneo prima dello Slam parigino del Roland Garros. Sulla presenza in campo di atleti russi a spiegare la posizione del governo è stata la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Italia che “seguirà le indicazioni del Cio e delle federazioni internazionali. L’Italia è allineata, ha un grande cuore e affronterà la situazione nel migliore dei modi”, ha spiegato oggi l’ex campionessa di fioretto.