La cooperazione e la guerra in Ucraina
Xi Jinping a Mosca da Putin, i tre giorni di viaggio di “amicizia e pace” del Presidente cinese in Russia
Sulla stampa cinese un intervento di Vladimir Putin, su quella russa un articolo di Xi Jinping. Esiste “il dominio dell’occidente collettivo, ma è obsoleto”, ha scritto il Presidente russo sul Quotidiano del popolo. “Nessun Paese al mondo è superiore a tutti gli altri. Non esiste un modello universale di governo e non esiste un ordine mondiale in cui la parola decisiva spetta a un singolo Paese”, ha scritto sul quotidiano Rossiyskaya Gazeta e sull’agenzia russi Ria Novosti il Presidente Cinese. La visita di tre giorni di Xi Jinping a Mosca al via oggi è stata preceduta da due interventi incrociati dei leader che hanno elogiato la partnership bilaterale. Quando nel 2013 Xi Jinping divenne presidente della Repubblica Popolare, la sua prima visita all’estero fu proprio a Mosca.
La visita di Stato è la prima del Presidente cinese nel Paese vicino in quasi quattro anni ed è la prima di un leader mondiale con Putin dopo il mandato di arresto internazionale spiccato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del Presidente russo perché “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”. Per Xi Jinping un “viaggio di amicizia, cooperazione e pace”. Per il Cremlino le relazioni tra i due Paesi “entrano in una nuova era”. Sarà il 40esimo faccia a faccia tra i due, la decima volta di Xi Jinping in Russia.
Il programma prevede un primo incontro oggi tra i due leader durante una cena informale, colloqui più ampi domani con funzionari di entrambi i Paesi. I negoziati in formato ristretto e allargato si terranno martedì 21 marzo nel Gran Palazzo del Cremlino. Quest’ultimo ha annunciato la firma di impegni di cooperazione economica per il prossimo decennio. L’anno scorso l’interscambio tra i due Paesi è cresciuto del 34% fino a un valore di 190 miliardi di dollari soprattutto grazie alle esportazioni di Mosca di gas e petrolio a un prezzo di favore verso Pechino. Il leader cinese nel febbraio del 2022 aveva parlato di “collaborazione senza limiti”. Qualche giorno dopo partiva l’invasione ed esplodeva la guerra in Ucraina.
Lo scorso 24 febbraio la Cina aveva messo sul tavolo 12 punti intitolati “Posizione per la soluzione politica della crisi ucraina”, qualcosa di troppo entusiasticamente definito “Piano di pace”. Pechino chiedeva un cessate il fuoco, il rispetto della sovranità, il rigetto di una mentalità “da Guerra Fredda”, “moderazione” da tutte le parti in campo per “evitare che la situazione sfugga al controllo”. La Cina rivendica una posizione super partes ma difatti rinnova e conferma costantemente la “partnership strategica” con la Russia anche in funzione di contrappeso alle strategie occidentali. La guerra in Ucraina ha danneggiato gli interessi della Cina nella filiera commerciale, per i rincari sulle materie prime sul mercato mondiale, in una NATO più forte e unita, con il riarmo di Giappone e Germania, con i rapporti militari tra Stati Uniti e Taiwan rinforzati.
Pechino non ha mai condannato l’invasione russa, non l’ha mai neanche definita una “guerra” quanto piuttosto una “crisi”, si è anche astenuta dal votare un risoluzione di condanna all’Assemblea delle Nazioni Unite e si è opposta all’adozione di sanzioni internazionali contro la Russia. Si sono fatti sempre più insistenti nelle ultime settimane i rumours sui media secondo cui l’intelligence americana è preoccupata da presunte forniture di armi dalla Cina alla Russia. Washington ha smentito, Pechino ha confermato la sua neutralità. Kiev non ha chiuso al piano cinese. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenksy si è detto interessato a sapere cosa il Presidente cinese intenda per “rispetto dell’integrità territoriale”.
Xi Jinping intende incontrare o parlare da remoto con il presidente Zelensky dopo il viaggio in Russia. Possibilità da non escludere ma che al momento secondo molti osservatori è da ritenere improbabile. Pechino sostiene che la guerra in Ucraina non possa essere vinta da nessuno. La Casa Bianca aveva definito quell’iniziativa dei 12 punti come il “tentativo di stabilizzare le conquiste territoriali dell’aggressore e dargli tempo per riorganizzarsi sul campo di battaglia”. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby a Fox News ha definito “inaccettabile” un’eventuale proposta cinese per un cessate il fuoco immediato in Ucraina.
“Siamo convinti che si troverà una via d’uscita razionale dalla crisi ucraina e un percorso verso una pace duratura, se tutti saranno guidati dal concetto di sicurezza comune, globale, congiunta e sostenibile e continueranno il dialogo in modo paritario, prudente e pragmatico”, ha dichiarato Xi Jinping sulla Rossiyskaya Gazeta. “La comunità internazionale è consapevole che nessun Paese al mondo è superiore a tutti gli altri. Non esiste un modello universale di governo e non esiste un ordine mondiale in cui la parola decisiva spetta a un singolo Paese”.
“La visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca è una pietra miliare, a conferma della natura speciale delle relazioni tra i nostri due Paesi”, ha scritto invece il Presidente russo. “Le relazioni tra Russia e Cina sono oggi la pietra angolare della stabilità globale e un modello di cooperazione armoniosa. Il gasdotto Power of Siberia tra Russia e Cina è ‘l’affare del secolo’ per le sue dimensioni”. E la NATO “sta cercando di espandere le sue attività a livello globale e penetrare nella regione Asia-Pacifico”, vuole “dividere l’Eurasia per contenere la Federazione Russa e la Cina, ma questo non accadrà”, “il sistema geopolitico sta subendo cambiamenti cardinali: l’architettura della sicurezza e della cooperazione internazionale viene smantellata”.
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