Il femminicidio della 33enne madre di una bimba
Ylenia Lombardo picchiata, accoltellata e data alle fiamme: aveva già lasciato marito violento
Picchiata, accoltellata e data alle fiamme. E’ quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna in merito al femminicidio di Ylenia Lombardo, la 33enne originaria di Pago di Vallo di Lauro (Avellino), trovata morta intorno alle 19 di mercoledì 5 maggio nell’abitazione dove viveva in affitto in via Ferdinando Scala a San Paolo Bel Sito, piccolo comune in provincia di Napoli.
Un omicidio efferato per il quale è stato sottoposto a fermo, da parte della procura di Nola, un uomo di 36 anni, Andrea Napolitano, individuato grazie alle testimonianze raccolte dagli investigatori e dalle telecamere delle immagini di videosorveglianza presenti nella zona. Non sono ancora chiari i rapporti tra l’uomo e Ylenia che aveva già lasciato un marito violento che attualmente si trova in carcere dal 2019. L’uomo fermato, residente nella zona, è già noto alle forze dell’ordine ed è in cura al Centro igiene mentale di Nola. Nella sua abitazione sono stati trovati abiti sporchi di sangue che sono in queste ore analizzati dalla Scientifica.
La donna era madre di una bimba di 11 anni che vive a Viterbo con i nonni materni. Era tornata da poco a San Paolo Bel Sito, era disoccupata e lavorava saltuariamente come badante. A lanciare l’allarme sono stati alcuni ragazzi preoccupati dal fumo che fuoriusciva dall’abitazione. Il corpo senza vita di Ylenia è stato trovato nella camera da letto. Oltre all’aggressione fisica subita e alle coltellate ricevute, parte del corpo era carbonizzato mentre sembra che l’assassino abbia risparmiato il volto.
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