Il presidente USA si oppone alle richieste
Zelensky ‘pressa’ Washington per armi più potenti contro Putin: ma Biden teme una terza guerra mondiale

Da una parte fermare i progetti del Cremlino di invasione dell’Ucraina, dall’altra frenare “l’entusiamo” di Kiev e del suo presidente Volodymyr Zelensky che, sull’onda del successo della controffensiva contro le truppe russe nel sud-est del Paese, è tornato a chiedere armi più potenti a Washington.
È la situazione complicata in cui si ritrova il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che, secondo un retroscena del New York Times, sarebbe pressato dal suo omologo ucraino affinché gli americani forniscano all’esercito di Kiev armi più potenti, in particolare un sistema missilistico con un raggio di oltre 300 chilometri, in grado quindi di raggiungere la Russia.
Un particolare non di poco conto. Da Washington Biden sta prendendo tempo, scettico sulla possibilità di dotare l’Ucraina di questo tipo di armi e al momento non propenso ad esaudire le volontà dell’alleato Zelensky: il timore è che l’invio di questo particolare tipo di arma possa alimentare una risposta ancora più forte da parte di Mosca, portando dunque ad una nuova escalation.
Armi a lunga gittata che potrebbero essere utilizzate da Kiev per colpire città russe o la Crimea: due ‘gesti’ che a Mosca potrebbero essere considerati una vera e propria aggressione ai suoi territori considerati ‘legittimi’, con una risposta altrettanto pericolosa.
President Volodymyr Zelensky of Ukraine is pressing President Biden for a new, powerful missile system that could reach Russian territory. But Biden wants to avoid provoking Russia at a moment when U.S. officials fear Vladimir Putin could escalate the war. https://t.co/oU2amRdfgU
— The New York Times (@nytimes) September 17, 2022
Non è un caso dunque, secondo il New York Times, che nella giornata di sabato Biden ai microfoni di ’60 Minutes’ si sia rivolto a Vladimir Putin per intimare al leader del Cremlino di “non usare armi nucleari o chimiche”, minacciando in caso contrario una “risposta consequenziale”.
La volontà a Washington è quella di evitare una “terza guerra mondiale” giocando due partite in contemporanea: da una parte continuando ad armare Kiev, ma opponendosi alle richieste sempre più importanti che arrivano da Zelensky; dall’altra usare bastone e carota con Putin, col forte sostegno all’Ucraina che dovrebbe, nelle intenzioni americane, scoraggiare il Cremlino dal compiere nuove offensive militari nel Paese invaso lo scorso 24 febbraio.
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