Tutta Italia gialla, tranne l’Abruzzo. Da domenica dovrebbe essere questa la divisione del Paese in zone: oggi altre tre Regioni e una Provincia autonoma vanno infatti verso un passaggio verso il colore meno ‘stringente’ quanto a misure anti-Covid: si tratta di Toscana, Campania e Val d’Aosta, più la Provincia di Bolzano. Resterà invece in fascia arancione l’Abruzzo.

Domani infatti scadono infatti le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza che tengono in zona arancione le tre regioni e la Provincia autonoma, che non saranno rinnovate. Un passaggio in zona gialla che per queste regioni varrà di fatto per quattro giorni, da domenica 20 dicembre a mercoledì 23 dicembre.

Dalla vigilia di Natale infatti partiranno le restrizioni previste dal nuovo Decreto che verrà illustrato dal presidente del Consiglio, mentre da lunedì 21 verranno bloccate le uscite dalle Regioni per il precedente decreto Natale.

IL NUOVO DECRETO – L’accordo trovato prevede la zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, arancione negli altri. Cosa significa? Una situazione simile al lockdown il 24, 25,26,27 e 31 dicembre, più il periodo che va dal primo al 3 gennaio e il 5 e 6 gennaio. Restano escluse come date, che resteranno quindi come zona arancione nazionale, il 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio. In tutto ci saranno 10 giorni di lockdown totale mentre altri 4 saranno di parziali chiusure.

Unica concessione strappata da Conte riguarda la deroga sui “due commensali”. Nell’ambito della zona rossa e arancione, quindi fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni, sarà consentito, sia nelle giornate “rosse” che in quelle “arancioni” a massimo due non conviventi di effettuare visite nelle abitazioni private. Dalla deroga non sono conteggiati gli under 14, i cui spostamenti saranno quindi consentiti.

Secondo quanto emerso dal vertice, durante i giorni di zona arancione sarà possibile uscire dai piccoli Comuni (sotto i 5mila abitanti), ma entro un raggio di 30 chilometri. Nessuna possibilità invece di spostarsi verso i Comuni capoluogo, anche se si trovano anche il raggio di 30 chilometri. Nei giorni feriali saranno chiusi bar e ristoranti, mentre resteranno aperti gli altri negozi.

Nei giorni di zona rossa sarà vietata la circolazione (salvo motivi di salute e lavoro) e servirà l’autocertificazione per potersi muovere, con bar, ristoranti e negozi costretti ad abbassare le saracinesche.

IL REPORT ISS – Per la prima volta “si osserva un segnale di controtendenza nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto). Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni paesi Europei e una mancata diminuzione dei casi con stabilizzazione della curva epidemica in altri”. E’ quanto si legge nel monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-Ministero della Salute, in cui si aggiunge e chiarisce però che “l’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese”.

Una situazione che “non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese”.

Per questo nel report si invita “la popolazione a limitare, anche durante il periodo festivo, le interazioni con persone non conviventi a quelle strettamente necessarie escludendo in particolare episodi di convivialità in ambienti aperti e chiusi. Si incoraggia la popolazione ad evitare situazioni in cui non sia possibile rispettare le misure di distanziamento previste e di adottare con rigore l’utilizzo appropriato delle mascherine e l’igiene delle mani”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.